Solito scorrere

"Capitano, non abbiamo avuto notizie." era ormai la solita frase di buongiorno in caserma. Appena arrivato l'ufficiale di turno mi dava il buongiorno con nessuna buona notizia per rallegrare la giornata di lavoro. Seduto, con la tazza di caffè in mano; sulla scrivani vari appunti, una mappa della città, un portapenne e un computer portatile. Il resto solo cartacce da buttare. La mia giornata inizia così e di tutti quei casi ricevuti su cui trovare delle tracce e delle piste sono tutte accantonate senza un punto da raggiungere o senza un indizio per continuare oltre. Avete presente quando per completare un puzzle da 5.000 pezzi ti manca l'ultimo pezzo? Ecco così mi trovavo con la maggior parte dei miei casi. Avevo le informazioni e mancava solo l'ultimo pezzo, il nome della persona da trovare.

Intanto guardavo fuori dalla finestra, lo sguardo perso sui lavori di ristrutturazione della palazzina di fronte, la mente occupata a pensare a tutto fuorchè il mio lavoro e la mia attenzione ogni tanto presa da uno squillo di telefono.

Sembrava come se stessi lì seduto ad aspettare che fossero i criminali a dichiararsi colpevoli. Non volli stare molto seduto, accesi il computer, la mia posta interna e qualche informatore mi dette una notizia senza volerlo. Aspettai solo il momento giusto per alzarmi e uscire. Dovevo trovarmi faccia a faccia con lui.

La sedia composta al suo posto, il giubbotto, le armi lasciate nel cassetto della scrivania chiusa a chiave e senza avvisare nessuno presi la macchina per andare al parco.

Il bardo Senzanome

Non ricordo il suo nome. Il nome fu dimenticato nel tempo. Non era molto importante da essere ricordato.
Di lui si ricorda solo il suo mestiere di menestrello e giullare anche se a me piace ricordarlo come un bardo musicista dall'indubbia bravura. Le sue sinfonie erano capaci di calmare gli animi più impetuosi e donare bellezza a quelle piccole cose cui l'importanza non vi apparteneva.
Di lui ricordo una sola melodia; pochi hanno avuto il piacere e la fortuna di ascoltarne di più.
Era sempre circondato da qualcuno anche se, purtroppo, nessuno lo conosceva o egli conoscesse qualcuno.
Il giorno dopo nessuno dei presenti lo avrebbe rivisto e con la consapevolezza di ciò, nessun di egli si prese l'accortezza di chiedergli il suo nome. Nessuno lo avrebbe chiamato per nome l'indomani.

Nonostante fosse tra la gente era sempre solo con la musica. Di lui questo solo si sa.

Fuori piove

E fuori piove! Ogni volta che pioggia mi torna in mente quando mio nonno mi raccontava che ogni goccia era una persona lontana che piangeva e che voleva farlo sapere al mondo. Quell'idea mi è rimasta tant'è che ancora ci credo, e continuerò sempre a farlo.
Per me la pioggia oltre ad essere il pianto di qualcuno è qualcosa che vuole indicare la "pulizia". Chi si vuole lavare della sua coscienza sporca và sotto la pioggia e ci rimane finchè non è fradicio. L'ho fatto anche io e ci volevo rimanere.
Si va sotto la pioggia per nascondere le proprie lacrime, in modo che si confondino con esse.
Si va sotto la pioggia perchè ogni goccia che tocca terra produce un suono e si cerca certe volte di immaginare la melodia o la ninna nanna che l'accompagna mentre con occhi vitrei guardi fuori le goccioline scendere a velocità differente colpire e frantumarsi in gocce più piccole.
Non mi stanco di vedere la pioggia, è un fenomeno naturale. Non mi stanco di vedere la pioggia perchè è il mio anno zero. Non mi stanco di sentire e vedere la pioggia perchè il cielo diventa grigio, nuvoloso, triste e malinconico.

Hai mai provato a danzare sotto la pioggia? Io l'ho fatto almeno una volta, non lo voglio rifare ma non me ne pento. Io ho danzato per cancellarmi e non ci sono riuscito.

Sognatori nel tempo

Non si deve cancellare la storia,
nè le persone che l'hanno compiuta.
Non bisogna cancellare il passato,
nè le persone con cui la si è vissuta.

Non pensare al tuo domani,
non puoi conoscere i suoi piani.
Non c'è bisogno di pensare al futuro,
se non vuoi che quel giorno si allontani.

Pensa semplicemente che è oggi,
tu sei qui e ricordi quello passato.
Pensa che sei qui nel presente,
perchè vuoi che arrivi il futuro.

La relatività dell'Io

Come ci vedono gli altri? Abbiamo sempre dei giudizi perchè è giusto esprimere un parere dell'altrui persona. Mi sono sempre chiesto come mi vedono gli altri. Conoscono il mio essere "rompipalle" e magari l'io "depresso", ma gli altri ego? Ognuno ha una propria maschera da mostrare la quale potrebbe essere identica alla vera faccia o molto dissimile. Quindi come facciamo a sapere se è quella che più assomiglia alla faccia se non lo sappiamo? Io non mi prendo il lusso di giudicare, non per non essere giudicato, ma perchè potrei sbagliare opinione su qualcuno. Io non giudico, non perchè non sono giudice, ma perchè ognuno cambia in base a chi si ha di fronte. Posso farlo anche io, purtroppo, ma è solo adattamento alle varie persone con cui si ha di fronte. Potrei cambiare dal santo al diavolo, ma so che certe maschere le evito perchè proprio non mi starebbero decentemente. Mi chiedo quale me stesso viene mostrato in primo piano, visto che l'impressione che ho di me di certo non è una delle migliori.

"Sono Uno che nella molteplicità delle altre persone può diventare Centomila e in questa moltitudine, il mio Io perde il suo significato originale diventando Nessuno."

Mi sa che un giorno dovrò leggermelo quel libro.

Musa ispiratrice

Fanciulla, dai boccoli castani come il legno di una ciliegio con i suoi petali rosi fra le tue chiome come fossero farfalle che si posano su di essi. Una scena da dipingere con tutti i colori dell'arcobaleno e le sue sfumature che ti doni grazia per la tua bellezza immensa. Tu hai rapito il mio cuore, tu hai strappato la mia anima, e queste che io ti dedico sono solo poche righe, mentre non posso smettere di mirare la tua soave avvenenza che ha preso possesso dei miei occhi. Tu, dalla voce carezzevole come una mano che sfiora appena il mio viso e che la rende così armoniosa da rimanere estasiato giorni interi ad ascoltarti mentre canti o semplicemente mentre respiri. Tu, dalla delicatezza tenue e dalla pelle soffice e candica, bianca e pura come non sfiorate da altrui mani.
Tu, dama, principessa, musa, hai fatto di me il tuo poeta, tu che sei l'ispirazione dei miei versi, odi il mio nome, e ti prego, rivelami il tuo.

Sono ancora troppo lontano dal poterlo udire chiaramente, eppure mai scorderò quello che mi avete regalato.

Cavaliere senza gloria

Tu, Cavaliere senza nome, senza bandiera. Tu, rozzo e truce, ma dal cuore puro e gentile. Tu, solo e triste, che avresti voglia di non lottare.
Per campi di battaglie furiose, nelle notti illuminate dai falò dei campi, che visti da lontano sembrano tante lucciole, vorresti andartene e star seduto in meditazione o leggere.
Vorresti cavarti gli occhi per l'orrore che hai visto, vorresti staccarti le mani per la morte che hai seminato, vorresti tagliarti la lingua per le parole di odio pronunciate e vorresti tapparti le orecchie per i gemiti di morte.
Preferiresti scappare che combattere, ma questo non ti è concesso. Vorresti desiderare la tua morte, ma hai troppa paura. L'eterno indeciso sarai eppure continui a mietere vittime.
Se davvero sei deciso a combattere, invece di trucidare uomini, donne e bambini, prova a colpire spiriti evanescenti dove la tua spada può solo attraversare e non uccidere. Sono solo gli animi delle tue vittime. E allora capira che sarà solo il tormento a guidarti.
Se non volevi lottare, se non volevi scappare, non dovevi nascere Guerriero.

Puoi solo girarti e notare che non sei solo: altri come te ti seguiranno con la tua stessa sorte

Qualcosa da affrontare

Possiamo tranquillamente continuare a vivere senza rivedere nulla di quello vissuto, eppure qualcosa che abbiamo perso per strada ci farebbe comodo ritrovarlo. Possiamo essere quieti e pazienti, eppure potremmo finire i nostri giorni ancora ad aspettare. Possiamo combattere ed essere furiosi, eppure potremmo combattere battaglie inutili. Guardare saggiamente al di fuori delle nostre azioni è quella cosa che ancora mi manca, quello che cerco. Eppure sono così combattuto dal lasciar perdere tutto e vivere senza spargimenti di sangue.

"Ser Destino, io le lancio il guanto di sfida, per affrontarla in un regolar duello fra uomini. Ma non voglio vincere, voglio avere solo la certezza di averla affrontata con coraggio."

Leggeri voli

Quando pensi di sapere qualcosa, ti accorgi di non esserne sicuro. C'è sempre qualcosa che non si considera, quella piccola parte che trascuriamo perchè la pensiamo superflua. Così nella vita, come per gli esercizi di matematica semplici. Finchè sono esercizi, puoi sempre rivederli e correggere l'errore, se si tratta della tua vita, rimediare diventa più complicato. Forse agiamo sempre non considerando quello che succede, che abbiamo ogni volta la situazione sotto controllo, ma al primo segnale di fuori pista ci accorgiamo che abbiamo scelto la pista per esperti sciatori senza saper sciare.

Se un giorno dovessi trovare la mia macchina del tempo, non tornerei indietro per sistemare i miei errori, non andrei nel futuro per vedermi dove sarò, ma vivrò ogni giorno come se fosse il mio compleanno perenne e io devo aprire il mio regalo ogni giorno che passa

Il ranger e la druida

Amanti solitari della natura
io cacciatore, tu anima pura.
In foreste avevamo posto il nostro cuore
verde speranza e tranquillità, il suo colore.

L'alba chiara e trasparente rendeva
soavi i tuoi canti e la tua benedizione.
Il vespro tetro e oscuro mostrava
la follia e la mia determinazione.

La primavera faceva fiorire i tuoi amori.
L'autunno cominciavano i miei orrori.
L'estate afosa ti donava di qualche sua brezza.
L'inverno mi sbatteva in faccia la sua freddezza.

Non siamo stati mai destinati ad incrociarci,
io ranger, guerriero protettore dei miei simili
tu druida, elfa dai capelli ramati
potevi servire solo i più umili.

Il destino ha voluto rivaleggiare.
Il destino ha voluto vincere.
Tu circondata da animali da amare.
Io, solo da bestie con cui perdere.

Imperfetti condivisi

Viviamo solo di attimi, e non della sua completezza. Viviamo per goderci il momento e non la sua eternità. Preferiamo vedere quello che ci fa stare bene ora e non per sempre. Già. Abbiamo gli occhi per guardare solo quello che ci è davanti e non quello che è nascosto.
Al di là del mio sguardo è tutta foschia, ma piccole luci si intravedono. Così io, così tu. Solo che tu hai scelto che quelle luci non sono importanti, tu hai preferito scegliere la via più sicura. Qualunque momento viviamo non sarà più lo stesso.

Viviamo di momenti imperfetti e condivisi, cerchiamo momenti sicuri e paralleli. Io nella prima ci voglio restare, tu nella seconda hai deciso di camminare. Io preferisco rimanere nella mia logica immatura, nella mia "filosofia" che in un certo modo rispecchia la tua. Tu hai scelto la ragione altrui. Quale quella errata?

Una notte senza vento

Possiamo stare secondi come giorni ma senza soffio di vento, la barca non si muoverà dalla sua posizione ferma. Senza remi non posso dargli una direzione e così alla deriva di quel calmo mare posso solo sdraiarmi a testa in su e guardare quelle stelle che sembrano immobili. Sposto io lo sguardo per riconoscere qualche stella, quella che mi guida. Mi sento perso.

E così mentre la notte passava, chiudevo gli occhi e speravo che svegliandomi il giorno dopo avrei approdato e toccato terra, anche quella più sconosciuta perchè il mare è troppo immenso e le stelle sono troppo lontane per poterle afferrare.

Chiusi gli occhi e immaginai, dopo sognai. E poi non so.

La rinascita della Fenice

Polvere siamo e polvere torneremo....

cenere alla cenere e polvere alla polvere;
ma le ceneri sono fredde e a noi non va bene
ardiamo di passione e di voglia di combattere
il calore che ci guida è il calore del cuore
e bruciamo della fiamma della prima Madre.


Dalle ceneri rinascerà la fenice che bruciò
e noi insieme ad essa la accompagneremo.
Dalle ceneri che eravamo vogliamo tornare.
Dalle ceneri in cui siamo caduti stiamo risorgendo.

Su un prato di petali dorati

Disegnavo l'impossibile, mentre mi accingo a guardare oltre la finestra. Potevo solo immaginare un cielo colorato da variopinte nuvole che si muovono in ogni direzione. Ed io ne seguivo una color bianca. Era ferma ed immobile, quasi a non voler giocare insieme alle altre. Esco da quello spazio chiuso per guardare meglio l'evoversi, per capire perchè quella nuvola non voleva muoversi. Non riuscivo a capire, non era fissata a terra, mantenuta da qualcosa ma sembrava aspettasse qualcosa. Ho messo i piedi a terra, ho corso ma sembrava non la raggiungessi, mentre le altre le passavo avanti. Ho alzato lo sguardo ancora una volta ed era arrivato il sole. Tutto il colore delle altre nuvole era svanito, la nuvola bianca copriva quel sole come se volessero unirsi per creare un armonia. Capii cosa stava aspettando.

Ho aperto gli occhi ed ero disteso su gigli bianchi che al mio occhio parevan oro ed emanavano un profumo di dolce.

Il vento portava via

Viaggiatori del tardo vespro,
dal colore rosso e vermiglio
reduci di una lunga corsa
senza pausa e senza sosta

Guardavano alle spalle
ma velocemente giravano la testa,
non era loro la battaglia
e paurosi se ne involarono.

Le ore passavano quiete
il loro cammino scorreva tranquillo
il cielo albeggiava con i primi
raggi di sole invernali.

Non era il vento che gelava
Non era il sole che scaldava
Non era la lontananza che allontanava
Era la paura che comandava.

Lunghezze d'onda

E poi ci sono pensieri che tornano.
Quanto sono diventato insopportabile? Troppo, non riesco a sopportarmi nemmeno da solo, figuriamoci per altri.
Cosa è cambiato in un anno? Che sono peggiorato caratterialmente.
Come sarà il mio futuro? Sempre in salita, ma perchè non mi decido a cambiare strada.

Quando come un maratoneta corri con il gruppo e ti accorgi di avere il talento per correre più veloce, ma sai che più vai avanti più sarai solo e così ti giri per guardare il gruppo di amici lasciato indietro e di rallentare per stare con loro. Nonostante questo rallentamento per stare con loro, noti che anche stando con gli altri ti senti solo, perchè non sei come loro. La mia risposta?

Non sono un maratoneta, voi correte per la strada già segnata per voi per arrivare al traguardo, io non voglio avere un traguardo finale, io voglio essere libero di correre dove piace a me, di essere libero di scegliere quello che mi piace.