Sereno

Posso guardare oltre il cielo e le nuvole
cadendo sulle stesse vaporose e soffici
come sono le tue forme delicate e morbide
rotonde e sinuose nello sfiorarle con le dita.

Riscaldati dal sole e dalle nostre coccole
come un pittore che dipinge quadri artistici
o anelli legati insieme che il tempo mai divide
unite in poli diversi come in una calamita.

Ci regala il limpido sereno dei giorni,
paesaggi di un presente piene di sorprese
tra i via e vai di andate e poi ritorni,
segna il futuro delle nostre grandi imprese.

E quando il sogno della notte
ci indica il cammino e le nostre rotte,
un sentiero in ripida salita
dove ci porterà alla gioia infinita.

P.S.

Ho sistemato un po' di tranquillità nel cuore,
tralasciando l'insicurezza, accanto al mio amore.
Ho dedicato alla sua purezza tante gioie,
come rose e fiori, in giardini e aiuole.

Ho lasciato un sorriso e forse molto più
nella valigia che hai portato nel treno, tu.
Ho pensato, forse, ti sarebbe servito 
nel caos del lavoro, un sentimento divertito.

Ho portato la leggerezza delle tue parole,
piùme leggere, ma avvolgenti di calore.
Ho conservato il tuo messaggio d'auguri,
potrebbero servirmi nei mesi più duri.

Abbiamo organizzato insieme la vita,
bella, allegra, ma anche piena di fatica.
Non abbiamo esitato ai nostri progetti,
sappiamo che li realizzeremo perfetti.

Triste mietitore

Nel chiaror di falce di luna,
nel cielo scuro, stella nessuna.
Tra tempesta di lacrime in mare
che bruciavano gli occhi di sale.

Quando d'improvviso trasse con sè
cuore e anima, vita mia. Di te.
Strappato e lacerato, con tanta fretta
e non c'è pezza che guarir io metta.

Rifugiai solo i miei sogni, desideri
sapevano di realtà. Erano veri.
Lo volevamo, lo volevo. Lo voglio ancora.
Aspetto qui, il tuo ritorno. La nostra ora

di vivere ancor insieme la nostra storia
assurda pratica e nessuna bella teoria,
solo tu ed io, ancora mano nella mano
guardavamo il mondo dietro mentre andavamo.

Traffico nella testa

Ti verrebbe voglia di disegnare dei cerchi con un rametto sulla sabbia. Poi, dopo, di tagliarlo in 2, in 4, o farci un disegno dentro. Una stella? Una specie di luna? O forse qualcosa di senza senso. Forse dai sfogo all'immaginazione o allo stato d'animo. Forse alla pazienza o forse al nervoso. Non puoi definirlo ciò che si prova.

Seppi solo che mi alzai e camminavo. I piedi nella fresca sabbia bagnata dal mare, nessuno c'era nel tardo vermiglio, fui accompagnato solo dalla mia malinconia, dai dispiaceri e dai fallimenti. Non volevo dormire quella notte, ma non volevo la compagnia di nessuno. Qui, con me, vi erano troppi pensieri da mettere in ordine. Dal mio vicino futuro, alle più alte aspirazioni. Una musica negli auricolari, smorzava di tanto in tanto quell'affollamento e, muovendo la testa a tempo, intonavo anche la melodia.

Lontano ero da casa e ancora più lontano di dove volevo arrivare, mi persi a guardare le stelle. Non ce n'era una. Coperta da un nuvolone eppure faceva caldo. Mi c hiedevo se ho sempre scelto la strada giusta e non la prima che mi si parava davanti. Tra un via-vai di scelte solo una per ora era l'unica certezza.

Perso tra mille echi di riverberi
e calcolando la somma dei sentieri
la direzione unica portava alle stelle
mentre stringevo le sue mani, così belle.

Per il mio amore

Ci si trova a scrivere poesie
nei posti più strani e insoliti
dove un particolar soggetto o momento
ci cattura l'attenzione e lascia sgomento.

Giusto, pressapoco, le nostre fantasie
a sfatare giorni e distrugge miti
veloci passa il tempo, le ore
i minuti, i secondi e attimi al cuore.

Tra arcobaleni di stelle lucenti
e grigie nuvole soffici temporalesche
consumavano la nostra storia senza fine
che ricominciava nel giorno a venire.

Ti stringevo la mano, tentennamenti.
E le sferzate mattutine fresche
svegliavano me accanto ai tuoi capelli,
desideravo momenti sempre così belli.

Ardenti voglie

Il respiro e il profumo di onde,
neile notti infinite e profonde,
da far mancare l'aria afosa
e avvicinare la tua pelle curiosa.

Puoi anche usare il tuo sapore,
i tuoi baci passionali, amore,
quelli che uno dopo l'altro vuole
la soffice consistenza delle nuvole.

Stringo le tue mani desiderose
di violente tentazioni ardose,
con una mano seguo il tuo profilo
e lentamente i vestiti tuoi sfilo.

Bianco e puro il tuo calore,
come un tram attraversi il cuore,
niente sangue o dolore
solo desiderio che mai muore.

Tempo sempre meno

Come in una clessidra, la sabbia
va sgretolandosi, la mia rabbia
lentamente nel tempo essa scorre
lontana dal mio corpo ora corre.

Sedevo in attesa di una luce illuminante
il sole, solo, dall'unica finestra, entrante
mi scaldava e placava i desideri,
mi ricordava che avevo i miei doveri.

Quei granuli minuscoli mi ricordavano che era necessario sforzare i muscoli.

Potresti e se fossi?

Potresti essere una principessa tutta imbellata
o una commessa quotidianamente indaffarata.
Potresti essere il sole luminoso rovente
o un deserto arido, sabbioso e cocente.

Potresti essere la luna silenziosa
o l'acqua fredda nell'estate briosa.
Potresti essere il buio notturno
o un pesce fin troppo taciturno.

Potresti essere una palla saltellante
o una stella nel cielo brillante.
Potresti essere un angelo caduto
o forse un semplice amore creduto.

Non so dove posso sbagliare
nè i miei sensi poter affidare.
Non sei tante cose, per fortuna
ma la certezza mi dice che sei una.

Sei il desiderio di una notte senza fine,
che il giorno non superi il confine
per poter femrare il tempo eterno
e noi chiusi in quello spazio interno.

Ricordi di sangue

Son solo mentre scrivo e mentre penso. Solo una poesia in musica mi accompagna nei miei pensieri. Sono stanco. Stanco di non aver tra le mie mani i miei sogni e i miei desideri. Sono stanco di essere impotente davanti alle necessità che mi si pongono. Una battaglia fuori e io chiuso nelle mie segrete dove solo una finestra mostra il mio torrione e le mura che lo circondano.

Lo ricordo bene. Quando non ero nulla ed ero tra i campi innebbiati a brandire la mia spada e a rischiare la mia vita e le mie speranze, dove l'enfasi della violenza mi prendeva e la paura era la padrona di me. Rivoglio la mia battaglia, rivoglio una guerra solo per mettermi alla prova. Rivoglio la mia lotta per sentirmi vivo e la fatica per poter dire che mi sono meritato il riposo. Voglio sudare per poter dire di potermi lavare. Voglio combattere perchè voglio proteggere ciò che amo.

Serenissima ti scrivo, Serenissima ti realizzo.
Serenissima ti desidero e ti voglio
ogni mia scelta ormai io profetizzo
e superare ogni ostacol e scoglio.

Le vie dei colori

O bella mia io vado via e non ti porto con me, c'e' un viaggio che ognuno fa solo con se' perche' non e' che si va vicino perche' un destino non ha. Un mattone vuole esser casa, un mattino divenire chiesa ed il matto che c'e' in me che si chiede che cos'e' vuole diventare qualche cosa. E sara' una strada senza fine sotto ad una spada o su una fune a cercare il mio Far West, a trovare il Santo Graal, una corsa brada oltre il confine. Una luce prendero' per te la' fuori quando io camminero' le vie dei colori. Scalero' le rocce in mezzo al vento, sulle tracce di chi ha perso o vinto, vaghero' la mia odissea nell'idea di te mia dea tagliati le trecce e vai in convento. Una voce prendero' per te la' fuori quando io camminero' le vie dei colori.

C'era un cavaliere
bianco e nero prigioniero
senza un sogno ne' un mistero
senza fede ne' eresia
senza le ali di un destriero
senza le onde di un veliero
se la sorte rivolesse cio' che ho speso
forte non sarei per il tuo peso
a volare in un rodeo
a valere nel torneo
della morte ed essere il tuo sposo

Una pace prendero' per te la' fuori quando io camminero' le vie dei colori.

C'era un cavaliere
bianco e nero prigioniero
senza un posto ne' un sentiero
senza diavolo ne' Dio
senza un cielo da sparviero
senza il grido di un guerriero
io ti lascio senza perderti

E ti perdo un po' anche se poi lasciarti e' un po' perdermi o bella mia o bella ciao io sono via con un pensiero di te immenso e un nuovo senso di me.

C'era un cavaliere giallo
che rubo' un cavallo alle scogliere
ed un cristallo alle miniere di un metro'
sulle ciminiere disegno' un castello di corallo
e al ballo tutto il quartiere ando'

C'era un cavaliere rosso
che sali' sul dosso di bufere
sopra il fosso delle sere di citta'
dietro un cielo mosso di ringhiere
dentro il mare grosso
di un braciere di immensita'

C'era un cavaliere blu
che catturo' la gioventu' di primavere
che porto' chimere in schiavitu'
libero' le gru dalle lamiere di un cantiere
verso un campo di preghiere laggiu'
Dove arriverai anche tu
camminando le vie dei colori

Corse affannose

Decider di sceglier la via breve
strada irta, perigliosa e greve,
ma aver la soddisfazione certa
di una vittoria poi sofferta.

Non tanto la vittoria e il premio
quanto lo sforzo dell'ingegno
della nobil causa dell'amore
che s'innalza sopra ogni cuore.

Non esiste piedistallo più alto
per cui valga la pena l'assalto
di un parimerito uguale a tutti
maturando piano i suoi fruti.

Questa è la voglia migliore
la gioia di un sorriso superiore
che ti accende la giornata
e con un bacio la nottata.

Intenso è il volere

Trovando nascosti tesori,
leggeri sorrisi accarezzati
da due occhi limpidi e lucidi
dello stesso color dei ramosi
capelli castano che scivolano
su piccole spalle da contenere
una donna da un vigore senza eguali.

Su quel corpo che sinuoso
scende fin alle gambe
che adoro sfiorare con un sottile
movimento della mia mano.

Lì ho lasciato la mia sensibilità per ella
che dalla faccia allegra fa di un apparire bella.
E poi vorrei sfiorar le labbra con le mie
e avere il gusto delle sue fantasie,
dove riposano i suoi sogni e desideri.
Ho abbracciato cuore e pensieri.

Se qualche stella passerà di qua
potrò dire che la mia la ho di già.
Urlo al mondo intero cosa sei per me,
ma ti sussurro solo che amo te
perchè non ho bisogno di girare in tondo
per trovare te, il mio mondo.

Irrequieto

La grande cortina di pioggia
si apre e tutto si trasfrma
in vetro argentato

E poi vedi bianche sponde
e, al di là di queste, un verde
paesaggio sotto una lesta aurora.

Trova pace da nefaste sventure,
le paure e il dolor che spazio
al cuor si diramava avvelenato.

Trafiggeva la schiena, più volte,
come una lama affilata che arriva
dritto a ferir quel che tccca.

Poi una luce mi guidò verso
eterei paradisiaci, velati e
armoniosi da arpe melodiose

Malincuore

Strappa l'anima, la gelosia,
l'invidia e pure l'ipocrisia.
Lascia spazio all'ira
e colpi di mitra senza mira.

Posso abbandonare la ragione,
ma non la giusta perfezione,
posso lasciare l'assurdo,
e giocare poco d'azzardo.

Perchè il capro si diventa
quando la frustazione tenta,
chi non ha pace con il suo ego
e cerca in te solo un ripiego.

Stanco, arreso e menefreghista.
Allontano taluni dalla mia vista,
Preferisco sfogare la mia solitudine
con la mia sporca abitudine.

Solo domani aspetto qualcosa
come il fioriaio coglie la prima rosa.
La aspetto come una primavera,
col cambiamento del tempo si spera.

Si spezza la volontà divisoria,
di una immagine illusoria
che acceca gli occhi come fitta
nebbia che sarà infine sconfitta.

Evora

Nei giardini dell'indifferenza,
dove non esiste sofferenza,
riposo finalmente le mie membra,
una pace insperata ormai sembra.

Pareggio i conti con il passato,
destino fin poco amato,
dedicando la propria esistenza
ad un amore nella sua parvenza.

Strimpellando corde dell'arpa,
accompagnato da una danza,
noi due mentre fingiamo un tango
e un cielo di stelle ricamato d'oro

Girovagando per mano

La bellezza del mondo
è fatta di ogni singolo elemento
da un piccolo girotondo
o da un gesto lento.

E mentre sono accompagnato
dalla guida della mia stella,
resto sempre incantato
da quanto ella è bella.

Seguo i battiti del cuore,
il ritmo del nostro amore.

Amicizia

Cos'è l'amicizia?
Difficile da spiegare. Potrei dire che l'amicizia è quella che se manca la senti.
E' una pacca sulla spalla quando devi fare una cazzate ed è li pronto a seguirti in quello che stai facendo.
Quelli che sarai pieno di difetti, ma non li cambiano, non li migliorano, ma li accettano perchè sono parte di te.
Quelli che nei momenti di tristezza ti fanno da spalla e nei momenti di divertimento sono ancora lì con te.
Quelli che puoi mandarli male, puoi litigarci ma dopo cinque minuti sono ancora lì con te come se nulla fosse successo.
Quelli che ti rendono una normale giornata in una normale giornata diversa.
Quelli che ti giudicano e criticano, non alle spalle, non con gli altri ma con te direttamente.
Quelli che saranno lontani, che non li vedi spesso, ma li senti sempre nel cuore.
Quelli che non hai bisogno di parlare per farti capire ma un semplice sguardo.
Quelli che ci sono stati e ci saranno, quelli che ci sono e che nonostante la diversità di caratteri ti fa piacere stare.
Quelli che ti invitano a fare porcate con i risotti alla propria casa.
Quelli che dovresti ringraziare ogni momento per tutte le volte che mi sopportano.
Quelli che comunque tutto speri vada sempre bene.

Labirinto della mente

Stretti i corridoi. Le pareti tutte bianche piene di scaffali di libri di vario genere. Era così quella stanza. Poco luminosa, poco arredata, poco ordinata. Entrai e sapevo che nel mezzo vi era una poltrona. Avevo un quaderno in mano, una penna e una matita. Non so perchè quel luogo non mi dava pace ma mi liberava la pace. Davo sfogo a quel che volevo scrivere, disegnare, leggere o semplicemente essere. Lentamente aprii il quaderno e sfogliavo solo le prime pagine, per passare subito dopo ad una vuota.
Prima un disegno con la matita, nell'angolo in basso a destra. Mi era riuscito male, come gli altri del resto. Comincia a scrivere il titolo della pagina: "fine di ogni capitolo". Solo che appena dopo averlo scritto sapevo che era sbagliato. Non era la fine, quello che volevo scrivere. Era solo l'inizio di un nuovo. Magari era quello di cominciare a scrivere un nuovo libro. O cominciare una nuova vita?
Misi play allo stereo, chiusi il quaderno e semplicemente sorrisi. Sapevo chi me lo fece tornare, sapevo e speravo che nno se ne andasse più via. Mi lasciai abbandonare nei meandri oscuri dei miei pensieri, dove rifugio più sicuro non vi era.
Presi in mano il telefono, e aspettavo rispondesse.

Gentil ricordi

Fiamme non di incendi,
non scaldi e non bruci,
non illumini e non accendi,
oscuri e visi truci.

Viso, macabro e falso
tra imbarazzo e cortesia
non c'è magia e fantasia
ma a qualcosa ne è valso.

Chinavo il capo triste
tra emozioni miste
e poi lo sollevavo fiero,
infine, in un sorriso vero.

Quelle tue lacrime sincere,
facevano le palpitazioni leggere.
Non posso chiedere oltre,
nè voglio interessarmi altre.

La sera finiva, la notte passava.
Il giorno giungeva e attraversava.
Sei lontana ora, con una parte di me,
e io investito del mare di te.

Cuore sognatore

Ti può succedere di essere felice, di stare bene e che niente ti manchi. Chini il capo, chiudi gli occhi e sogni. Gli amici che passano, gli amori che hai vissuto e il presente che ti fa sorridere. I progetti futuri, i cassetti vuoti di sogni che hai messo da parte e di certezze e di problemi che hai riempito.
Piccole gioie che ti accompagnano, che si possa amare non c'è nulla di sbagliato, che magari non si pensi di essere all'altezza è un altro conto. Scoppia il cuore, voler recuperare il tempo perduto, tutto quello che ci si è lasciati alle spalle, tutte le sofferenze che abbiamo subito e i sorrisi che ci doniamo. Non voglio rovinare nè voglio essere rovinato, ma non voglio negarmi. Stavolta non sarà la volta perfetta, ma la renderò perfetta.
Io voglio che tu sia felice, qualsiasi cosa accada, lontana da me, vicina a me, con me. Voglio solo che ogni cosa sia per te un sorriso da tenere stretto. Dirti ti amo è troppo poco.

Pensa con la tua mente, agisci con il cuore.
Sbaglia con dolore, guarisci con l'amore.