Labirinto della mente

Stretti i corridoi. Le pareti tutte bianche piene di scaffali di libri di vario genere. Era così quella stanza. Poco luminosa, poco arredata, poco ordinata. Entrai e sapevo che nel mezzo vi era una poltrona. Avevo un quaderno in mano, una penna e una matita. Non so perchè quel luogo non mi dava pace ma mi liberava la pace. Davo sfogo a quel che volevo scrivere, disegnare, leggere o semplicemente essere. Lentamente aprii il quaderno e sfogliavo solo le prime pagine, per passare subito dopo ad una vuota.
Prima un disegno con la matita, nell'angolo in basso a destra. Mi era riuscito male, come gli altri del resto. Comincia a scrivere il titolo della pagina: "fine di ogni capitolo". Solo che appena dopo averlo scritto sapevo che era sbagliato. Non era la fine, quello che volevo scrivere. Era solo l'inizio di un nuovo. Magari era quello di cominciare a scrivere un nuovo libro. O cominciare una nuova vita?
Misi play allo stereo, chiusi il quaderno e semplicemente sorrisi. Sapevo chi me lo fece tornare, sapevo e speravo che nno se ne andasse più via. Mi lasciai abbandonare nei meandri oscuri dei miei pensieri, dove rifugio più sicuro non vi era.
Presi in mano il telefono, e aspettavo rispondesse.

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