Gentil ricordi

Fiamme non di incendi,
non scaldi e non bruci,
non illumini e non accendi,
oscuri e visi truci.

Viso, macabro e falso
tra imbarazzo e cortesia
non c'è magia e fantasia
ma a qualcosa ne è valso.

Chinavo il capo triste
tra emozioni miste
e poi lo sollevavo fiero,
infine, in un sorriso vero.

Quelle tue lacrime sincere,
facevano le palpitazioni leggere.
Non posso chiedere oltre,
nè voglio interessarmi altre.

La sera finiva, la notte passava.
Il giorno giungeva e attraversava.
Sei lontana ora, con una parte di me,
e io investito del mare di te.

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