Traffico nella testa

Ti verrebbe voglia di disegnare dei cerchi con un rametto sulla sabbia. Poi, dopo, di tagliarlo in 2, in 4, o farci un disegno dentro. Una stella? Una specie di luna? O forse qualcosa di senza senso. Forse dai sfogo all'immaginazione o allo stato d'animo. Forse alla pazienza o forse al nervoso. Non puoi definirlo ciò che si prova.

Seppi solo che mi alzai e camminavo. I piedi nella fresca sabbia bagnata dal mare, nessuno c'era nel tardo vermiglio, fui accompagnato solo dalla mia malinconia, dai dispiaceri e dai fallimenti. Non volevo dormire quella notte, ma non volevo la compagnia di nessuno. Qui, con me, vi erano troppi pensieri da mettere in ordine. Dal mio vicino futuro, alle più alte aspirazioni. Una musica negli auricolari, smorzava di tanto in tanto quell'affollamento e, muovendo la testa a tempo, intonavo anche la melodia.

Lontano ero da casa e ancora più lontano di dove volevo arrivare, mi persi a guardare le stelle. Non ce n'era una. Coperta da un nuvolone eppure faceva caldo. Mi c hiedevo se ho sempre scelto la strada giusta e non la prima che mi si parava davanti. Tra un via-vai di scelte solo una per ora era l'unica certezza.

Perso tra mille echi di riverberi
e calcolando la somma dei sentieri
la direzione unica portava alle stelle
mentre stringevo le sue mani, così belle.