Le vie dei colori

O bella mia io vado via e non ti porto con me, c'e' un viaggio che ognuno fa solo con se' perche' non e' che si va vicino perche' un destino non ha. Un mattone vuole esser casa, un mattino divenire chiesa ed il matto che c'e' in me che si chiede che cos'e' vuole diventare qualche cosa. E sara' una strada senza fine sotto ad una spada o su una fune a cercare il mio Far West, a trovare il Santo Graal, una corsa brada oltre il confine. Una luce prendero' per te la' fuori quando io camminero' le vie dei colori. Scalero' le rocce in mezzo al vento, sulle tracce di chi ha perso o vinto, vaghero' la mia odissea nell'idea di te mia dea tagliati le trecce e vai in convento. Una voce prendero' per te la' fuori quando io camminero' le vie dei colori.

C'era un cavaliere
bianco e nero prigioniero
senza un sogno ne' un mistero
senza fede ne' eresia
senza le ali di un destriero
senza le onde di un veliero
se la sorte rivolesse cio' che ho speso
forte non sarei per il tuo peso
a volare in un rodeo
a valere nel torneo
della morte ed essere il tuo sposo

Una pace prendero' per te la' fuori quando io camminero' le vie dei colori.

C'era un cavaliere
bianco e nero prigioniero
senza un posto ne' un sentiero
senza diavolo ne' Dio
senza un cielo da sparviero
senza il grido di un guerriero
io ti lascio senza perderti

E ti perdo un po' anche se poi lasciarti e' un po' perdermi o bella mia o bella ciao io sono via con un pensiero di te immenso e un nuovo senso di me.

C'era un cavaliere giallo
che rubo' un cavallo alle scogliere
ed un cristallo alle miniere di un metro'
sulle ciminiere disegno' un castello di corallo
e al ballo tutto il quartiere ando'

C'era un cavaliere rosso
che sali' sul dosso di bufere
sopra il fosso delle sere di citta'
dietro un cielo mosso di ringhiere
dentro il mare grosso
di un braciere di immensita'

C'era un cavaliere blu
che catturo' la gioventu' di primavere
che porto' chimere in schiavitu'
libero' le gru dalle lamiere di un cantiere
verso un campo di preghiere laggiu'
Dove arriverai anche tu
camminando le vie dei colori

Corse affannose

Decider di sceglier la via breve
strada irta, perigliosa e greve,
ma aver la soddisfazione certa
di una vittoria poi sofferta.

Non tanto la vittoria e il premio
quanto lo sforzo dell'ingegno
della nobil causa dell'amore
che s'innalza sopra ogni cuore.

Non esiste piedistallo più alto
per cui valga la pena l'assalto
di un parimerito uguale a tutti
maturando piano i suoi fruti.

Questa è la voglia migliore
la gioia di un sorriso superiore
che ti accende la giornata
e con un bacio la nottata.

Intenso è il volere

Trovando nascosti tesori,
leggeri sorrisi accarezzati
da due occhi limpidi e lucidi
dello stesso color dei ramosi
capelli castano che scivolano
su piccole spalle da contenere
una donna da un vigore senza eguali.

Su quel corpo che sinuoso
scende fin alle gambe
che adoro sfiorare con un sottile
movimento della mia mano.

Lì ho lasciato la mia sensibilità per ella
che dalla faccia allegra fa di un apparire bella.
E poi vorrei sfiorar le labbra con le mie
e avere il gusto delle sue fantasie,
dove riposano i suoi sogni e desideri.
Ho abbracciato cuore e pensieri.

Se qualche stella passerà di qua
potrò dire che la mia la ho di già.
Urlo al mondo intero cosa sei per me,
ma ti sussurro solo che amo te
perchè non ho bisogno di girare in tondo
per trovare te, il mio mondo.

Irrequieto

La grande cortina di pioggia
si apre e tutto si trasfrma
in vetro argentato

E poi vedi bianche sponde
e, al di là di queste, un verde
paesaggio sotto una lesta aurora.

Trova pace da nefaste sventure,
le paure e il dolor che spazio
al cuor si diramava avvelenato.

Trafiggeva la schiena, più volte,
come una lama affilata che arriva
dritto a ferir quel che tccca.

Poi una luce mi guidò verso
eterei paradisiaci, velati e
armoniosi da arpe melodiose

Malincuore

Strappa l'anima, la gelosia,
l'invidia e pure l'ipocrisia.
Lascia spazio all'ira
e colpi di mitra senza mira.

Posso abbandonare la ragione,
ma non la giusta perfezione,
posso lasciare l'assurdo,
e giocare poco d'azzardo.

Perchè il capro si diventa
quando la frustazione tenta,
chi non ha pace con il suo ego
e cerca in te solo un ripiego.

Stanco, arreso e menefreghista.
Allontano taluni dalla mia vista,
Preferisco sfogare la mia solitudine
con la mia sporca abitudine.

Solo domani aspetto qualcosa
come il fioriaio coglie la prima rosa.
La aspetto come una primavera,
col cambiamento del tempo si spera.

Si spezza la volontà divisoria,
di una immagine illusoria
che acceca gli occhi come fitta
nebbia che sarà infine sconfitta.