Cobalto

Piume argentate e bianche, unite al celeste cielo e cristallino mare sorvolati da uno spiegamento di ali di un albatro, mostra quanto è cobalto il mondo, con sfumature tutte su quel colore, su quella tranquillità che trasmette.

Mi vorrei ispirare a quella sintonia di poesia azzurra che accompagna la mia via, e dedicare la mia mente e il mio spirito, e ricreare la stessa atmosfera, di pace e di quiete. Vorrei prendere in mano una tela, un pennello e iniziare a dipingere, vorrei però che avesse una forma concreta e ben distinta, oppure prendere uno strumento e iniziare a comporre una melodia pacifica che al sol suonare rende mite il clima e i pensieri.

Qualcosa che mi appiani il movimento dei sogni e che mi riporti alla realtà senza dover ferire.

La bestia dell'orrore

La mia spada era incrinata. Colpa dei colpi e contraccolpi. Ne avevo visti di uomini cadermi ai piedi trafitti da questa spada. Ogni volta speravo una spada più veloce, più forte e più volenta mi trafiggesse il cuore, ma la mia volontà di vivere primeggiava. Ogni volta la mia causa era "giusta" e di fronte ad un campo di battaglia, tutti uomini, non siamo uguali, ci distingue la razza, la lingua. Il potere ci aveva indotto a volere più potere, la ricchezza più ricchezza.

Perchè non riesco a fermarmi, a scappare, a imporre la mia volontà contro questa follia? Perchè ogni volta mi dico che non lo rifarò e poi faccio tutto l'opposto?

Fermami! La tua anima innocente, la tua anima pura, la tua anima calda può riscaldare il mio gelido cuore. Ferma questa bestia.

Amicizia

Abbiamo sempre viaggiato a fianco, spettatori e attori, non c'erano ruoli definiti, ma abbiamo sempre vissuto senza un copione già scritto, lo inventavamo al momento. La strada era sempre dritta ma la cosa bella era chi ci veniva incontro. Non sono casuali gli incontri, le persone conosciute, sono straordinari. Nelle coincidenze non ci ho mai creduto, eppure qualche volta mi viene da pensare se non c'è un filo del karma già segnato e un marionettista che si diverte a intrecciare i fili tra loro. Non ci voglio pensare.

Sono quel che sono, sempre lo sarò, eppure ogni persona che ho incontrato me l'ha in qualche modo cambiata, resa migliore, e continua a renderla migliore. Non si può sempre peggiorare. Quando parlo di amicizia, io dò sempre il mio massimo, la mia aspirazione massima è quella di vedere tutti felici intorno a me, non importa se non lo sono io, ma se gli altri sorridono, lo faccio anche io.

Ho sempre dato tutto a tutti, non me ne pento e continuerò a farlo. Mi dispiace anche per quelli che ne sono usciti dalla mia vita, chi mi ha fatto del male e che non ha avuto il coraggio di ricevere il perdono, chi ha fatto del male consapevole di non volerlo il perdono. Mi dispiace perchè in qualche modo quegli errori, mi hanno aiutato a crescere.

A distanza di tempo vorrei davvero ringraziare uno per uno, ma immagino la lista sia davvero lunga. Credo che chi legga questo messaggio, possa sapere che è per lui/lei.

Grazie di cuore, darò sempre il massimo per chi lo ha fatto con me la stessa cosa

Rugiada

E' mattina e la fresca brezza primaverile mi sveglia come un velo bagnato che poggiandosi sulla tua guancia, non ne senti il peso ma la sua umidità. Era ancora notte e sopratutto era ancora l'inverno ma sembrava l'inizio di una giornata che si preannunciava calda. Spalancai la finestra per scrutare qualche piccolo movimento ma a parte le luci della strada e lo sfrecciare delle macchine era tutto quiete intorno a me.

Era tanto che non dormivo con qualcuno accanto e che mi svegli d'improvviso in anticipo alla mia sveglia. Mi avvicinai così alla sponda del letto opposto dove la luce soffusa dell'abat-jour illuminava il viso candido di lei. Era un viso d'angelo con un espressione triste, dovuta a qualche ricordo passato e ancora non cancellato. Volevo sfiorarla e accarezzarla, ma la paura di destarla mi fermò. Non sapevo se l'avrebbe presa bene o il contrario. Non volevo rovinarle quel suo riposo. Alla fine tornai a sedermi sul divano nel soggiorno, chiusi gli occhi e vagai per mondi assurdi per trovare un modo per ridare un sorriso a quella donna.

Infine tornai nella camera da letto, semplicemente un bacio sulla guancia, lei dormiva ancora ma i suoi incubi divennero sogni. Lo immaginai guardando il suo volto colorarsi di un sorriso. Ero felice.

Andare

Non chieder la sua mano, di grazia
come ogni giorno il mio cuor si strazia
e dai miei occhi sgorgan lacrime
al tuo amor che mi reprime.

So renderti una smorfia e un sorriso
ma la mia stanza è vuota e io assiso
spero che la mia notte passi veloce
perchè sognare mi è tanto atroce

attendendo che i miei pensieri vadano
a qualcosa che mi renda felice
che non sia un ricordo e ricadano
a te che sei così pura e semplice.

Non ho parole di conforto da dedicarti.
Questo lamento, se così vorrai chiamarlo
fatto da un cuore che male non vuole recarti,
piange della persona che non vuole amarlo.

False promesse

Ci illudiamo di essere sempre perfetti, di essere sempre disponibili e di donare il nostro cuore a qualcuno. Io l'ho fatto, non mi sono pentito. Poi ho aperto gli occhi e ho visto tutto sbattere contro un muro. Le ho riprese con me e mi son detto che mai più le avrei donate ad altri immeritevoli. Quando dopo ti chiedi cosa te ne fai da solo se non puoi condividere il tuo essere con qualcuno?

Si capisce che non è facile però non trovare muri, o trovare chi nè sia padrone senza abusarne della tua gentilezza. Si impara anche a limitarsi e purtroppo a fare false promesse.
Non è di false promesse che si vive, ma neanche di incertezze futuri. Si vive il presente, si cerca di fare il possibile. Non è la promessa che deve essere fatta per mantenere il vincolo. Ci deve essere qualcosa di più profondo a farti mantenere vivo il legame con una persona.

Di legami non ne ho mai fatti, nè saprò se potrò mantenerlo, so solo che di certo farò di tutto per mantenerlo saldo. Per me. Sopratutto per te

Seduto sulle sponde del lago

Volando tra i cieli imbruniti, quando il calar del sole pregiudica l'assenza della luce. La luna non è con me in questa notte e questo lago sembra così tetro come se fosse un rifugio di anime dannate. Non mi rincuora. Avrei voluto essere nella fioca luce di una candela o nel tepore di un camino che illumina e che riscalda la pelle. Ho preferito non essere in un luogo chiuso, ma di aspettare che il vespro lasciasse posto al solitario cielo stellato. Ognuna rappresenta qualcosa per qualcuno, per me solo le stelle. Mi ranicchio per ripararmi dal freddo, ma ho capito che anche con tante coperte addosso, non sentirei caldo. Ho provato a piangere ma le lacrime non scendevano, non era un buon motivo. Poi ho capito, era la tristezza. Non ho sorriso e mi ha reso il cuore freddo. Non ho sorriso e la luna scelse di non offrirmi la sua compagnia. Ho aspettato che arrivasse qualcuno alle mie spalle e invano ho atteso. Mi chiedo domani cosa accadrà se ancora qui dovessi restare e se non volessi tornare.

Ho preferito la solitudine perchè il mio stato avrebbe contagiato quello che mi circonda, ho scelto di uscire perchè essere prigioniero non è un mondo che sopporto. Ho scelto la sera perchè non volevo che nessuno lo venisse a sapere

Felicità?

Mi chiedo spesso cosa sia e come lo si riconosce. Ho pensato che sorridere sia felicità, che gioire sia felicità, che essere contenti sia la felicità, che stare bene sia la felicità. Ma è solo la durata dell'attimo/momento? O è il perdurare di quello stato nel tempo? Esiste un modo per rappresentare la felicità? Per parecchi stati d'animo esiste una faccia che la rappresenta, qualche increspatura agli angoli della bocca quando sorridiamo, le sopracciglie allungate verso l'alto se siamo stupiti, qualche lacrima o occhi lucidi se siamo tristi. Ma se siamo felici?
C'è chi è contento della solitudine o della sua indifferenza e quindi che faccia farebbe?

Devo ancora capire se lo sono o per niente.

La parte più debole di me

Senza costante con troppe parole non servono a niente eppure non riesco a non dirle.
Pensare.
Convinco me stesso che è colpa del vento le foglie che cadono, stagioni che cambiano e qui.
E' tutto uguale.

Mi muovo sfiorando il senso di tutto ma il centro di niente, lo scudo è pesante per me.
Difendo

La mia parte più debole è quella migliore ma forse neanche esiste o forse l'hai tu.
Non farle del male.

Ho provato ad immaginarti sempre sola, non vedevi l'ora di parlarmi come una volta. E' impossibile per me, vedermi ancora debole.

Respiro il tempo nel senso di svuotamento.

Ho aspettato immobile nell'ombra, resto fermo per non percepire la distanza.
Ho ancora fiato per gridarti il mio nome.
Resto fermo per non assaggiare la tua lama, troppo presto ancora per mostrarti le mie lacrime.

Sfuggente leggiadria

Di Te ho desider di cantare,
di regalar il mio pensiero al tuo volare.
Come una poesia m'accompagni
o come la pioggia tu mi bagni
Presente e sempre impercettibile
ma così reale e tangibile.

Chiuder gli occhi è solo piacere
se la tua immagine riflette
e mi duole poi riaprirli
perchè non ti vedo con il mio
vitreo cristallino castano
ma con il cuor dell'animo.

Piacevole il tuo sorriso
mi rende quella solarità
che dono ma cerco
e non rivederti non mi perdono.
Farfalle librano in aria
per salutarti al tuo passaggio.

Dannazioni d'angelo

Caduti su questo mondo entrambi
per dar luce e speranza in tutti i limbi.
Il nostro dovere ci impone a distanziarci
e per questo destinati a odiarci.

Tu sei un'anima dal cuore impulsivo
dai ragione al tuo stato istintivo.
Io sono quello più mite e calmo
racchiude il suo sogno nel palmo.

Le tue ali hanno regalato il sorriso
e le mie volontà hai deriso
hai preferito alleggerire il tuo cuore
e hai visto il mio mentre muore

Le mie ali sono state strappate
odiate, estirpate, gettate, maltrattate
solo per una tua vacua vanitò
e dimostrato la tua meschinità.

Ora voglio farti accorgere
come nonostante non sappia volare
e non saprò come si fa per amare
la felicità si può raggiungere.

Qui non passi!

Io sono davanti a coprire
e il mare impetuoso ruggire
che viene verso di te
e il mio corpo ti difende.

Scudo fanno le mie membra
si spezzano parte e sembra
la morte la sente più vicina
ma il tuo corpo cammina

distante dal mio che ti protegge
e questo oceano non lo si regge
se a combattere per quello che siamo
sono io e tu che dici: dimentichiamo.

"Qui non passi!" Gridai alle acque
inferocite e imperverse
per sperare che ti accorga che qualcosa
mi intrattiene e tu stai camminando sola