Le mie battaglie

Ci trovammo dopo tanto tempo. Passò più di anno dal nostro ultimo incontro eppure nulla cambiò. Almeno da parte mia. Tante le cose che ti avrei voluto chiedere, tante quelle che invece non sopportavo di sentire eppure sono rimasto ad ascoltarti. La mia bocca ti sorrideva e il mio cuore piangeva. Che strana sensazione ci si prova. Mi ci farò un pò di abitudine.

Chiaccherammo per tutta la notte, tra le risa di gioia e i balli di festa, fra un bicchiere di vino e uno di sincerità. Come ci siamo persi me lo domando ancora. Non mi premeva chiederti come stavi, lo si evinceva, non mi affliggeva domandarti se saremmo potuti tornare a vivere le nostre vite insieme, non lo avresti voluto. Ti volevo solo vedere ridere, e così feci. Mi faceva star bene e poi era quello che desideravi da sempre.

Alla fine della nottata, intorno quel fuoco ti sussurrai delle parole, ma nel tuo sonno chissà se lo hai sentito. Ti accarezzai i capelli, ti misi una coperta addosso e un bacio in fronte. Mi voltai dopo essermi alzato, ti vidi rannicchiata con la felicità di chi vive un sogno.

"E' arrivato il momento di sistemare delle cose. Tu ed io abbiamo lottato e siamo sopravvisuti. Ora io devo combattere perchè nessuno ti neghi quel sorriso."

La mia spada era ancora legata al mio cinto, il mio scudo dietro la spalla. Ormai non desideravo più solo difendermi. Da lì avrei scelto di usarne due di spade. Una per attaccare, l'altra pure. Non ero con nessuno in quella guerra.

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