Ballata delle stelle

Soave e leggero il canto del cielo notturno, silenzioso e taciturno, rotto solo da qualche bisbiglio del vento nella fredda brezza che l'accompagnava. L'umidità che scendeva nel grigiore della notte poteva solo aumentare il gelo che circondava il paesaggio. Era appena calato il sole e niente era successo da allora. Sguardi che passavano, vuoti ed inespressivi si leggevano sui volti della gente che vedevo senza che ci facessi caso proseguivo per la mia strada ascoltando il chiacchericcio della gente. Estraneo non riuscivo a capirne le parole, non perchè non le conoscevo, ma bensì non lo volevo. Camminai così tanto che solo il primo raggio di sole del primo mattino mi svegliò dal dolce tepore della notte, facendomi tornare alla mia realtà così fugace e così effimera da volerla vivere al meglio.

Solo un sogno poteva raccontarmi il mio futuro.

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